giovedì 14 agosto 2014

Quando ci sarà la festa "dell'Assunzione" dei precari?


Risparmiateci almeno le vostre promesse elettorali


Uno scherzo. L'atteso pensionamento, indicato in quota 96, si rivela un'altra promessa mancata del governo. Riguarda quegli insegnanti, 4000, rimasti nella rete della riforma Fornero, che non aveva considerato la specificità del comparto scuola, in cui il pensionamento non coincide con la fine dell'anno solare, ma con la conclusione dell'anno scolastico. Non dicembre ma agosto. Un errore, che denuncia un lapsus, a indicare quanto sia ignorata la materia dai politici che la trattano. E sconosciuta.
Il governo si era ripromesso di risolvere il contenzioso, ma così non è. Mancano le coperture. E il problema, oltre che tecnico-giuridico, è ancora una volta politico. Se bisogna ritoccare o risparmiare, infatti, inevitabilmente ci si affida alla scuola. A destra e sinistra è prima un coro di blandizie, poi però la si tiene di mira: come la Croce Rossa, visibile e indifesa: si può colpire senza conseguenze. Sistema scolastico inadeguato, professori impreparati - si denuncia poi - con tempestiva rozzezza, e si approntano sedicenti e improvvisate riforme, rivolte a ottenere nuovi risparmi.
A scuola, infatti, si risparmia. Da decenni. Sulle fotocopie e sui toner, sulla carta igienica e sulle saponette nei bagni, sui docenti di sostegno, sui tecnici di laboratorio, sui computer, sulle strutture e sulla manutenzione, sui banchi e sulle cattedre, sulle attrezzature delle palestre, sulle pulizie, sui progetti d'istituto. E infine, e ancora, sull'età degli insegnanti. Si risparmia come in nessun altro settore della pubblica amministrazione. Da circa 25 anni è in atto una spending review senza fine. Risolta e virtuosa. Perché i professori sono tanti - si sussurra - come i poveri. Ed è più facile e proficuo in questi casi un sapiente lavoro di ragioneria, che taglia e sottrae. Più facile e indolore. E allora forse sarebbe opportuno risparmiare anche le parole, evitando l'abbaglio illusorio delle promesse. Rimandandole alla prossima campagna elettorale, l'unico momento in cui ridiventa bello sentir parlare di scuola.

di Luigi Galella

da il Fatto Quotidiano di mercoledì 6 agosto 2014

l'articolo lo si può trovare anche all'indirizzo: http://www.snalslombardia.it/wp-content/uploads/2014/08/14_08_06.pdf

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