"Nella società capitalistica contemporanea il senso di
uguaglianza è mutato. Per uguaglianza, s'intende l'uguaglianza degli automi,
degli uomini che hanno perso il loro individualismo. "Uguaglianza oggi
significa uniformità, anziché unità." È l'uniformità astratta degli
uomini che compiono lo stesso lavoro, scelgono gli stessi divertimenti, leggono
gli stessi giornali e hanno le stesse idee. Sotto questo aspetto, bisogna anche
guardare con un certo scetticismo ad alcune conquiste, generalmente citate come
segni del nostro progresso, come ad esempio l'uguaglianza di diritti della
donna. Gli aspetti positivi di questa tendenza all'uguaglianza non devono
trarre in inganno. Fanno parte della tendenza all'eliminazione delle
differenze. L'uguaglianza è ottenuta a questo prezzo: le donne sono uguali
perché non sono più differenti. La frase della filosofia illuminista l'âme
n'a pas de sexe, l'anima è priva di sesso, è diventata di uso generale. La
polarità dei sessi va scomparendo, e con essa l'amore erotico, che poggia su
questa polarità. Uomini e donne diventano simili, e non uguali, come i poli
opposti. La
società contemporanea predica questo ideale di uguaglianza
perché ha bisogno di atomi umani simili tra loro, per farli funzionare in una
massa compatta: tutti obbediscono agli stessi comandi, e tuttavia ognuno è
illuso di seguire i propri desideri. Come la moderna produzione di massa
richiede la standardizzazione dei prodotti, così il progresso civile esige la
standardizzazione dell'uomo. Questa standardizzazione è chiamata
"uguaglianza"."
Erich Fromm l'arte di amare
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