venerdì 24 gennaio 2014

Precariato, i tagli non servono, la spesa è aumentata




   Nella scuola italiana nell'80% dei casi è il personale precario a pagare la crisi economica e gli effetti delle riforme taglia posti: tra il 2007 ed il 2012 il numero insegnanti, dirigenti e personale non docente a tempo determinato si è quasi dimezzato. E non certo per effetto delle immissioni in ruolo, visto che nello stesso periodo si è provveduto poco più che a coprire il turn over. Dei 124.292 posti tagliati nel comparto dell'istruzione pubblica, ben 93.730 hanno riguardato dipendenti non di ruolo. Tanto è vero che il numero complessivo di lavoratori con contratto annuale, sparsi per le circa cento province italiane, è passato da 233.866 a 140.136.

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