sabato 26 luglio 2014

Scrima a Giannini: la scuola non è un mobile Ikea

 22.05.2014




Per l'articolo della CISL Scuola, vai al link: 


Il "ritardo" della visione di questo articolo sul mio blog, non è casuale, da maggio ad oggi è cambiato qualcosa da questa "azzeccatissima" metafora di Scrima? Se è cambiato qualcosa non me ne sono accorto e non mi si venga a dire che sono troppo ansioso!


     Si è sentito e si continua a sentire di tutto sulle riforme scolastiche: dalle 36 ore  senza aumento dello stipendio (ma di che stiamo parlando?) alle immissioni in ruolo 2014 e di come il MEF (Ministero dell’Economia e delle Finanze) vuole coprire solo turnover, oppure tagliare ai docenti di ruolo (http://www.orizzontescuola.it/node/43064 ),  l'UE chiede stabilizzazione precari storici. MIUR prepara 7mila immissioni in ruolo da GaE su 170mila iscritti (ci si può credere? O meglio, sarà possibile in Italia?), e poi ancora  avvocato UE: precari vanno assunti. l'Italia rischia multa di 4mld. ANIEF: subito 100mila immissioni, FLCGIL: non ci sono alibi   (http://www.orizzontescuola.it/node/42958) , questo solo per citare qualcosina presa a caso e chi più ne ha più ne metta,  “ovviamente” poi detto tutto questo il pacchetto scuola "slitta in autunno". Faraone: dialogo fuori "dai circoli degli addetti ai lavori"  (http://www.orizzontescuola.it/node/43136).  Questi provvedimenti saranno anche necessari e inevitabili, ma la vera “ristrutturazione” della scuola, anzi la “riforma” (questo termine forse ci piace di più perché ci è più familiare) è ben altra cosa. Una vera riforma scolastica deve passare inevitabilmente attraverso la via “culturale” (con i suoi tempi fisiologici) e che sa guardare anche indietro, con la riscoperta dei valori e dell’anima (termine osceno per la Civiltà moderna). Le riforme in nome del “progresso” guardano avanti ma sono un’altra cosa, non facciamo confusione per favore, sui termini progresso e sviluppo  (il termine sviluppo potrebbe anche coincidere con  il termine cultura), non mi stancherò mai di sottolinearlo abbastanza, ma anche in questo caso se ne è già parlato molto in passato (con quale risultato?), per citare un caso, basta  rileggere "Pagine corsare" di Pier Paolo Pasolini su “Sviluppo e progresso” (http://www.pierpaolopasolini.eu/saggistica_sviluppo-progresso.htm).  Da tutto questo emerge ancora una volta lo “scollamento” tra una Politica incartata e confusionaria, che vorrebbe fare le riforme (adesso e tutte insieme?)  per adeguare il nostro Paese agli “standard Europei” (e per fortuna dico io) e la realtà nuda e cruda della Scuola italiana. Qualcuno si è chiesto veramente perché la Scuola non funziona più, a prescindere dagli Edifici scolastici decadenti, dalle classi pollaio, dallo stipendio e dallo scoramento degli insegnanti?

Ah! Dimenticavo: "Con la Cultura non si mangia!"

Stefano Scivola

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