Estratto da:
L'anima dei Luoghi
James Hillman Conversazione con Carlo Truppi
"C'è
una domanda che qualsiasi professionista dovrebbe porsi di tanto in tanto: cosa
mi autorizza a essere uno psicologo, un architetto? Da dove proviene la mia
autorità? È sufficiente essere stato abilitato da membri dell'establishment,
dell'Accademia, dalle
istituzioni
pubbliche o legalmente riconosciute?
A
chi o a cosa devo rendere conto, verso chi o che cosa sono responsabile? Se
l'architettura o la psicologia è la mia vocazione, chi o cosa «mi chiama»?
Secondo
me, uno psicologo deve sentirsi in qualche modo chiamato, parlato (logos) dalla
psiche. Forse l'architetto dovrebbe essere colui che ha la capacità di
eseguire, svolgere la techne delle archai.
Tutto
ciò presenta profonde implicazioni: per uno
psicologo
significa non essere chiamato al proprio compito dal paziente, o dalla
professione, ma dalla psiche nelle sue varie manifestazioni; in particolare,
uno psicoterapeuta è chiamato dalla psicopatologia (il pathos) della psiche.
Gli
architetti non hanno pathos inscritto nell'etimo della loro materia, come chi
si occupa di psicopatologia. Ma hanno un idea-radice che è la loro base: le
archai, che orientano la loro disciplina. Diciamo che sono discepoli delle
arcuai."
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