Piaget sostiene che il gioco (immaginazione) è la
legge suprema dell'egocentrismo fino a 7-8 anni. Vygotsky invece sostiene che
la funzione primaria del linguaggio -nei bambini e negli adulti- è la
comunicazione. Il primo linguaggio è quello sociale (globale e
plurifunzionale); in seguito le funzioni si differenziano, cioè si
egocentrizzano, permettendo allo sviluppo del pensiero e del linguaggio
d'interiorizzarsi. In altre parole, ad una certa età il linguaggio diventa
anche egocentrico, ma resta sociale, poiché l'egocentrismo rappresenta soltanto
un'interiorizzazione di forme di comportamenti sociali. Nell'adulto c'è il
linguaggio interiore (linguaggio egocentrico in profondità), che si sviluppa
all'inizio dell'età scolare.
Vygotsky poté costatare che di fronte alle
difficoltà il coefficiente del linguaggio egocentrico raddoppiava, ma proprio
perché con esso il bambino realizzava un processo di presa di coscienza che lo
portava, in un modo o nell'altro, a cercare una soluzione del problema.
E' noto il suo esempio: mentre un bambino di 5
anni stava disegnando un tram, gli si ruppe la matita. Accortosi ch'era del
tutto inservibile, decise di usare gli acquerelli, disegnando un tram rotto
dopo un incidente; egli continuava di tanto in tanto a parlare con se stesso
circa il cambiamento del suo disegno. In pratica il linguaggio egocentrico
fungeva da mediatore fra quello vocale (se vogliamo "autistico") e
quello "interiore" (quello che dà "senso" alle cose).
Qual è la differenza, sotto questo aspetto, fra
l'adulto e il bambino? Secondo Vygotsky, il linguaggio egocentrico del bambino
è stato così interiorizzato dall'adulto che nell'adulto stesso non si manifesta
più come tale. Piaget direbbe che non si manifesta più perché è scomparso; in
realtà esso è stato solo "interiorizzato".
L'egocentrismo quindi è
quella molla che permette di non essere soffocati dal conformismo sociale, per
sua natura ripetitivo. Piaget invece pensava che il bambino diventasse adulto
nel momento stesso in cui usciva dal piacere egocentrico per entrare nel dovere
sociale.
Estrapolato da "LA TEORIA DI PIAGET SULLO SVILUPPO MENTALE DEL BAMBINO"
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