Vittorio Luigi Castellazzi
Dentro
la solitudine
Da soli felici o infelici?
edizioni Magi
L'atteggiamento nei confronti della solitudine, oggi, è
piuttosto contraddittorio. La si cerca, ma allo stesso tempo la si teme. Si
sogna il ritiro in luoghi di meditazione nella speranza di ritrovare se stessi,
ma una volta immersi nel silenzio ci si sente afferrati da un inquietante
smarrimento, per cui si ritorna in tutta fretta alle detestate relazioni di
sempre. Mentre ci si preoccupa di favorire ed eventualmente curare le relazioni
interpersonali ai fini di un maggiore benessere, non si registra uguale
attenzione all'importanza del raggiungimento della capacità di stare soli con
se stessi. In realtà, soltanto chi è in grado di sperimentare la solitudine
senza angoscia non corre il rischio di annullarsi nell'altro o di rivolgersi
all'altro in modo fagocitante, strumentalizzante, ricattatorio o vittimistico.
Il riconoscimento e l'accettazione di sé, che una positiva esperienza di
solitudine comporta, sta alla base della disponibilità a riconoscere e
accettare gli altri. Il successo di una buona relazione con gli altri poggia
dunque sulla capacità di essere soli.
Leggi anche: http://schoolblack2.blogspot.it/2013/12/sempre-proposito-della-solitudine.html
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