...della serie: libri da leggere.
Recensione (non mia)
"Non si dicono le bugie!" Quante volte i nostri
genitori ce l'avranno ricordato? Chi non ha mai mentito a fin di bene a
familiari o amici? Quanti fra di noi non hanno mai taciuto certi segreti
scomodi o inconfessabili al partner o, al contrario, giurato un amore eterno
quanto irrealistico? "In amore la sincerità a piccole dosi è pericolosa, a
grandi è micidiale" diceva Oscar Wilde. Insomma, la sincerità assoluta è
una pia illusione. Mentiamo in continuazione, e soprattutto a noi stessi,
convincendoci che la realtà non è come è, ma come vorremmo che fosse. Al di qua
di ogni moralismo ed evitando una rigida contrapposizione logica o etica tra
"vero" e "falso", la menzogna non va condannata in
assoluto, ma unicamente nelle sue manifestazioni truffaldine o criminali: mentire
non è solo un processo percettivo fisiologico, ma un comportamento intrinseco
in ogni forma di comunicazione affettiva, professionale, politica - di cui
dovremmo prendere consapevolezza e sfruttare le potenzialità. Giorgio Nardone
propone un atteggiamento realista e pragmatico, per cui una bugia va sempre
valutata alla luce delle circostanze, delle intenzioni, dei suoi obiettivi e
dei suoi effetti. Ognuno di noi dovrebbe imparare l'"arte della
menzogna", conoscerne gli stratagemmi e la loro corretta applicazione,
trasformandola in un'importante risorsa relazionale. Allora sì potremo
ammettere serenamente di aver detto una bugia "a fin di bene". Il
nostro e quello degli altri.
Autore: Giorgio Nardone
Editore: Ponte alle Grazie (27 marzo 2014)
...qualcuno potrebbe dire: "Ma che c'entrano questi post con la scuola?". Io potrei rispondere: "auto-aggiornamento". Magari, chi comincia ad avere una certa età (non sono Renzi, non rottami nessuno!), intesa non come anni, ma come esperienza, invece di fare il "selfie" (andate a cercare su internet il significato di questa parola), potrebbe fare un "auto-aggiornamento" (come cerco di fare io), serio!
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